Recent GIGS Faculty Publications

Book “Geopolitics and International Relations. Grounding World Politics Anew”

Edited by Dr. David Criekemans

In addition to Professor Criekemans, Dr. Gyula Csurgai and Dr.  Alexandre Lambert contributed to this edited volume 

https://brill.com/view/title/57602

Although we live in a globalised world, territorially embedded factors are highly relevant in such domains as security, economy, energy, environment, politics & diplomacy. Today’s analysts of world affairs are often loosely referring to ‘geopolitics’, but do not always clearly define it. This book therefore offers a necessary framework: an introduction into the main components of geopolitical analysis, an overview of the main geopolitical schools of thought, as well as reflections on how technology and geopolitics affect each other in economy, energy and security. In addition, several empirical studies are showcased, each developing innovative approaches. Leading authors reflect upon containment, analyse geopolitical myths, research geoeconomic rivalries, study mental maps, analyse conflict through territorially embedded variables & greed motivations and apply ‘neo-medievalism’ to study sub-state diplomacy.

Dr. Alexandre Lambert with Faisal Ahmed, Indian Professor and former GIGS course participant published the book

The Belt and Road Initiative: Geopolitical and Geoeconomic Aspects

This book studies the geopolitical and geoeconomic aspects of China’s Belt and Road Initiative (BRI). It argues that the BRI has the potential to redesign the spatial and territorial dimensions of governance and effectively counterbalance the hitherto predominant hegemonies of the Anglo-American sea power.

The volume:

    Highlights the main geopolitical patterns, including geographical, economic, financial, technological, and strategic factors guiding the BRI on a global scale

    Presents a historical account of the development of the Silk Road and underlines its contemporary relevance

    Traces China’s growing inf luence from Eurasia to America

    Discusses how the Initiative is likely to transform international relations by the middle of the 21st century.

The Belt and Road Initiative : Geopolitical and Geoeconomic Aspects book cover

https://www.routledge.com/The-Belt-and-Road-Initiative-Geopolitical-and-Geoeconomic-Aspects/Ahmed-Lambert/p/book/9781032154497

Dr. Bernard Wicht

Vers l’autodéfense – Le défi des guerres internes –

Depuis la fin du XXe siècle, le capitalisme financier triomphant a vidé les États de leur substance, les empêchant de remplir leur fonction de protection de leurs populations. Dans l’espace laissé vide, une violence anarchique et capillaire s’est engouffrée. N’étant plus canalisée par le monopole étatique, elle se traduit par un continuum de guerres internes se déroulant au sein même des sociétés. Dans ces conditions, la stratégie doit en revenir aux questions premières : se défendre, identifier l’ennemi et, également, faire société dans un environnement où la nation ne constitue plus un cadre suffisant pour ancrer la cohésion des groupes sociaux, où ce n’est plus l’État, mais l’individu qui est dorénavant l’acteur de la guerre.

Bernard Wicht nous emmène ainsi sur les traces de l’autodéfense et de son articulation lorsque le citoyen n’est plus un soldat, mais un simple contribuable — autrement dit, un « homme nu » coincé entre les dérives de l’État-policier et le pouvoir arbitraire des nouveaux barbares (narco-gangs, groupes armés, terroristes). Bernard Wicht s’efforce ainsi de mettre en évidence les ressorts de cette autodéfense dont dépend aujourd’hui notre destin.

https://www.editionsjcgodefroy.fr/livre/vers-lautodefense/

Dr. Manlio Graziano published the book Geopolitica della Paura ( Geopolitics of Fear )

Geopolitica della paura. Come l'ansia sociale orienta le scelte politiche - Manlio Graziano - copertina
https://www.egeaeditore.it/ita/prodotti/geopolitica-e-relazioni-internazionali/geopolitica-della-paura.aspx

La paura è forse la più antica compagna di viaggio dell’uomo eppure mai come oggi la sua ombra sembra allungarsi su ogni angolo della società. Anche quando – dati alla mano – non ve ne sarebbe motivo. Il saggio di Manlio Graziano cerca di comprendere perché.
 

Incertezza economica, criminalità, terrorismo, minaccia ambientale, migrazioni, libero mercato, la pandemia: sono tanti gli elementi che scatenano e alimentano la paura sociale, ormai fuori controllo nella transizione in atto nella nostra epoca, segnata dal declino relativo delle vecchie potenze e dominata dal pessimismo e dall’ansia per il domani. Eppure, secondo Manlio Graziano, nessuno di questi fattori è sufficiente per spiegare lo stato di inquietudine che ha iniziato a serpeggiare per il mondo occidentale negli anni Settanta, fino a manifestarsi in tutta la sua chiarezza con le crisi di inizio millennio. Nel libro “Geopolitica della paura, lo scrittore, giornalista e docente universitario tenta di andare alle radici di un sentimento capace di affermarsi come lo spirito del tempo in cui viviamo. E di influenzare l’agire di buona parte dei governi del globo.
Già prima del 2008 la globalizzazione, il terrorismo, gli immigrati, i musulmani, il riscaldamento globale e le epidemie erano indicati alla rinfusa come le minacce principali da cui essere difesi”, spiega Graziano. “La crisi dei subprime del 2008, la ripresa stentata degli anni successivi e infine il massiccio esodo di rifugiati e di migranti del 2015 hanno portato la paura di quelle minacce a livelli parossistici, e le ricadute politiche sono state sconcertanti: non solo la Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma anche l’ascesa dei populismi, la scoperta del sovranismo e le jacqueries piccolo-borghesi. La pandemia di coronavirus, nella primavera 2020, e la susseguente quarantena imposta al sistema produttivo e commerciale globale, non potevano che dare a quella paura sociale proporzioni inedite, per intensità ed estensione, contribuendo ad aggravare le tensioni a livello locale e internazionale”.
Un circolo vizioso di cui, secondo l’autore, è necessario prendere coscienza al più presto. Perché la paura non è razionale e proprio per questo non solo produce spesso effetti più gravi delle cause che l’avevano originariamente provocata, ma impedisce di vedere i veri problemi (come la crisi demografica dei Paesi avanzati) che abbiamo intorno e davanti a noi.